Il papavero che sognava d’essere un girasole
C’era una volta in un campo di grano brillante e profumato un papavero. In altezza superava a stento gli steli di grano, e nonostante la sua statura riusciva a vedere i girasoli, che poco distante crescevano alteri e forti. Non gli ci volle molto: presto desiderò essere come loro.
Iniziò allora la sua opera di trasformazione tentando di sollevare il suo esile stelo per raggiungere la loro altezza, ma non ci riuscì, si sentiva basso, fragile, ricurvo. Si sentì ridicolo. Provò allora a seguire il sole con la testa, ma anche in quel caso non riuscì nel suo intento. Non gli riusciva di seguire il sole come i maestosi papaveri facevano. Si sentì un fallito. Cercò in ultimo di imitare il giallo aranciato dei loro petali, ma il rosso che da sempre lo accompagnava era troppo intenso per sbiadire. Si sentì incompreso e solo.
Ogni tentativo gli aveva richiesto moltissima fatica, e nonostante tutto non riusciva mai a sentirsi felice: non era un girasole e si era dimenticato d’essere un papavero. Non sapeva più chi era e si dimenticò come brillare. Fingere di essere qualcosa che non era gli aveva causato molta infelicità.
Un giorno, Ikùssa, la Madre Terra, vedendolo affranto e triste fece vibrare la terra sotto le sue radici e quel vibrare conteneva un messaggio che papavero comprese. La vibrazione era dolce e calda: – Ogni fiore, piccolo papavero, ha il suo posto nel mondo. Non potrai mai essere alto e retto, giallo e arancio come un girasole, perché desideri così tanto somigliargli?
– Per essere bello. Nella sua bellezza il girasole sembra felice ed ammirato da tutti.
Ikussa sorrise. – La felicità è riservata solo a chi abbraccia la propria autenticità. Riconosci la tua natura, accoglila, trasformala nella tua forza e ti sentirai felice. E per gli altri sarà inevitabile ammirarti. Non sei nato per fingere d’essere un girasole, ma per essere pienamente un papavero. Ascoltati e saprai chi sei. Seguire la propria natura ed i propri talenti richiede sacrificio, ma mai fatica. Scoprirai che la vera bellezza ispira noi e gli altri, illumina, rallegra.
Il papavero mosse appena i suoi petali. Una goccia di rugiada gli scivolò dai petali e a Ikussa parve che papavero piangesse. Per cui continuò: – Non hai mai pensato che il girasole invidi il tuo rosso vibrante, la tua leggerezza che danza con il vento, la tua elegante semplicità e le tue ciglia nere, delicate e intense?
– Dici davvero Ikussa?
Terra annuì. – Ti osserva con ammirazione, ma non smette d’essere un girasole. Non dimenticarlo, tu sei nato per essere il fiore che dona vita ai prati. E’ una missione importante, accettala e regala felicità a chi ti osserva.”
Quelle parole risuonarono nel cuore del papavero, che per la prima volta smise di sforzarsi di essere ciò che non era. Lasciò che il vento lo accarezzasse, che il sole lo illuminasse, e che i suoi petali ondeggiassero con grazia naturale.
Da quel giorno, il papavero iniziò a brillare nella sua unicità. Lui, finalmente felice, capì che non aveva bisogno di essere un girasole per risplendere: la sua forza, la sua bellezza e la sua felicità risiedevano proprio nella sua autenticità e nella sua capacità di essere sé stesso, un piccolo miracolo rosso in mezzo al giallo paglierino del grano e dei girasoli.
Anche noi, come quel piccolo papavero, a volte dimentichiamo chi siamo davvero. Ci sforziamo di essere qualcosa che non ci appartiene, e finiamo per sentirci stanchi, persi e infelici. La Janas Academy nasce proprio per aiutarti a ritrovare il tuo fiore, quello che sei davvero, riscoprendo la tua autenticità, la tua unicità e il tuo potenziale.
Quest’anno, le porte dell’accademia si aprono a gennaio per accogliere chi, come il papavero, vuole smettere di fingere e iniziare a brillare nella propria essenza. Se desideri un viaggio di riscoperta e radicamento, io sarò qui per guidarti, insieme alle tradizioni, alla cultura e alla natura della nostra Sardegna.
Non importa quanto ti sei allontanata dalla tua essenza: la Janas Academy è il luogo dove puoi tornare a casa, ricordare che fiore sei e riscoprire la tua luce.
Il mondo ha bisogno di te, del tuo fiore, della tua unicità, della tua bellezza. Sei pronta a iniziare questo viaggio?
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